Gli italiani hanno pagato l’Imu e dimostrato serietà di
fronte a un Fisco la cui architettura seria non è. Le sirene che incitavano
alla rivolta fiscale hanno perso le squame, la coda e la faccia al cospetto dei
cittadini che hanno aperto il portafoglio in un periodo di crisi. Sanno che con
gli avventurieri non si va da nessuna parte. Alcuni amici liberali usano la
parola «sudditi» per questo fenomeno di «obbedienza» che invece io considero
virtuoso, un punto di partenza sul quale ragionare per rifare la macchina
fiscale e cambiare il rapporto tra cittadino e Stato. Il problema
dell’eccessiva tassazione, dello sbilanciamento a favore dell’Erario, è noto a
tutti. Bisogna cominciare a far rispettare lo Statuto del contribuente e
mettere il Parlamento di fronte al fatto che bisogna arrivare a un sistema
tributario semplificato per le persone fisiche e le imprese, con norme certe e
sanzioni efficaci per i furbi che non pagano le tasse. I principi di
democraticità e trasparenza del sistema contenuti nello Statuto sono
palesemente violati, la chiarezza e la trasparenza delle norme disattesa, la
tutela della buona fede del contribuente e molti altri sacrosanti principi
della legge sono calpestati da una selva di norme, deroghe e poteri
straordinari che rendono il cittadino un soggetto in balìa di
un’amministrazione sempre più kafkiana. I nostri politici, oggi, sono tutti impegnati a
tenere in vita i loro partiti, scontrandosi sui “saggi” nominati da Napoletano,
fregandosene delle promesse fatte in campagna elettorale e fra pochi mesi ci
sarà un’altra scarica di imposte per gli italiani da far tremare i polsi: acconto sull’IMU,
aumento dell’IVA e introduzione della nuova Tassa sulla Spazzatura. Le cose
nonostante il voto di febbraio, invece di migliorare sembrano volgere al
peggio.
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Io vorrei anche una bella livellata alle superpensioni!
RispondiEliminaCosa ti avveo detto? Visto il risukltato delle elezioni l'Italia è ingovernabile e quindi continua il "governo tecnico", malgrado il capo abbia preso una batosta elettorale. Buon proseguimento di settimana.
RispondiEliminaSta diventando difficile per tutti. La Tares spostata a luglio ha costretto gli enti che hanno dato in gestione la raccolta dei rifiuti ad anticipare alle società affidatarie il costo del servizio prima ancora di incassare dai cittadini il relativo costo. Ecco perchè non ci sono soldi per pagare fornitori e costruttori.
RispondiEliminaUna ricerca di facili scuse per non vedere l'incapacità competitiva di economie obsolete e ricche di anziani e welfare rispetto alle emergenti del pianeta. I problemi sono i limiti del mercato del lavoro bloccato, non la finanza, ma questo è molto meno populistico da scrivere.. Specie in Trentino
RispondiEliminaCaro Herman buoni tutti ad essere competitivi se paghi un operaio 1 euro al giorno, con sicurezza zero e danni per la salute mortali, che non arriva ad essere vecchio, inquini fiumi aria e terra con scarichi industriali senza minimamente trattarli, se insomma fai lo SCHIAVISTA. Quando in USA hanno abolito la schiavitù il florido mercato del cotone del sud è andato a gambe all'aria!
RispondiEliminaIl primo passo è stato fatto. Il Parlamento, all'unanimità sia alla Camera che al Senato, con il benestare anche del Movimento 5 Stelle, ha approvato l'aggiornamento del Def che contiene le necessarie correzioni di finanza pubblica che permetteranno i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Oggi toccherà al governo compiere il secondo passo decisivo, con il decreto all'esame del consiglio dei ministri per lo sblocco di 40 miliardi di euro in due anni.
RispondiEliminaparole sante,
RispondiEliminaparole sante
e pensare che stavorta er bobbolo tajano ce l'aveva veramente la possibilità de mannalli affanculo tuttiquanti