Gli Italiani, sempre più «in ginocchio» a causa della crisi economica, tanto che rinunciare persino a visite mediche, dentista e terapie è diventata per molti una necessità inderogabile.L'allarme arriva ora dagli stessi medici di famiglia. Gli italiani, denuncia il 65% dei camici bianchi, ormai non si curano più, e la situazione, afferma il 71,6% degli specialisti,(che si sono pertanto visti ridotti gli immensi guadagni sulle visite a pagamento nelle varie strutture sia pubbliche che private) è più grave al Sud e nelle Isole. Un Sos, quello dei medici, che conferma il recente dato emerso da un'indagine Rbm Salute-Censis: in numeri assoluti, sono circa 9 milioni i connazionali che hanno dovuto rinunciare alle cure sanitarie per motivi economici nell'ultimo anno (con il costo di una visita pari se non superiore ai 150 euro, è presto fatto il conto). Lo studio del medico di base diventa dunque luogo privilegiato per tastare le conseguenze che la crisi sta innescando anche sul fronte della salute. Ed il quadro che ne emerge non induce all'ottimismo. La crisi economica in Italia, incide sul destino della salute della popolazione e ne aumenta le diseguaglianze ed è in grado di condizionare il lavoro e la funzione dei medici. In interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando queste sono necessarie. Il quadro che emerge, indica con chiarezza che gli effetti della crisi sono importanti, causando uno stato di stress, di insicurezza e di grande apprensione negli individui. La stessa figura del medico di base è resa più fragile dalla crisi. Tra chi rinuncia alle cure, uno su 4 ha più di 65 anni, il 61% è di sesso femminile e in 4 milioni di casi vive al Sud.In tempi di ristrettezze, altro fenomeno segnalato è quello degli anziani che, sempre più numerosi, si rivolgono a strutture per indigenti per ricevere cure gratuite a causa di una pensione che per tanti - circa 8 milioni - che non supera i 500 euro al mese.
nonnoenio
Devi far mettere l'apparecchio ad un ragazzino... si parla di un migliaio di euro... una corona che ti spacca? un impianto? Visita specialistica? Come si fa? Due che lavorano con uno stipendio normale, affitto/mutuo e due o tre figli.. non riescono più a fare nulla e nel caso di emergenza arrivano a vendere gli ori per pagare le spese vive...per non parlare poi se uno dei due rimane senza lavoro, il che oggi è probabilissimo
RispondiElimina...corsa al discount, tagli non solo al carrello della spesa ma anche alla cura della persona, a visite mediche, controlli, esami radiologici, fino al dentista. Così la crisi costringe le famiglie italiane a una severa spending review, secondo quanto emerge dai dati dell'Istat che certifica, dopo numerosi allarmi da più fonti, come la crisi degli ultimi cinque anni sta modificando in profondità i modelli di consumo delle famiglie.La gente sta più attenta e anzichè andare alla coop a farsi spennare compra la stessa cosa, della stessa marca, proveniente dallo stesso posto a 0,50/1€ in meno. Per quanto riguarda le sottomarche nella maggior parte dei casi non hanno nulla a che invidiare ai big del mercato. Non sia mai che forse comincia un pò di concorrenza, alcuni super hanno già iniziato con il quasi gratis (prodotti a prezzi stracciati solo per qualche giorno)...
EliminaCiao nonno Enio, e' un quadro tragico che abbiamo davanti agli occhi purtroppo, fare la spesa al discount e' una cosa ma non riuscire a farsi curare, per mancanza di soldi e' un'altra, la salute viene prima di tutto, se non pongono fine ha questa discesa economica, di salassi di tasse non so come finiremo, ciao grazie buona giornata rosa a presto.
RispondiEliminaA me pare che questa decrescita non sia per nulla felice...
RispondiEliminaè una realtà drammatica ma vera di questo paese, la rinuncia alle cure è una cosa vergognosa per un paese civile e poi i costi della sanità sono altissimi secondo me gonfiati dalle aziende farmaceutiche e dalle aziende sanitarie
RispondiEliminaC'è anche il fatto che una qualsiasi visita specialistica costa 120 euro in media. Uno preferisce attendere le liste d'attesa chilometriche degli ospedali.
RispondiEliminaBuon 25 aprile!
Un abbraccione
purtroppo la politica per sopravvivere e crescere ad un certo punto si appropriò dell'assistenza medica togliendola alle mutue.
RispondiEliminaE' chiaro che oggi la cosa si è degradata ed ormai vicina allo sfacelo, ce lo ha promesso monti, però in compenso sono aumentati i posti di lavoro nella politica.
E' così che un bobbolo di fanfaroni e chiacchieroni può realizzare se stesso