09 dicembre 2013

Una strana giornata a Chieti


Pura coincidenza, ma a Chieti, a mezzogiorno, spesso il traffico si blocca. Ore 12 di lunedì 9 dicembre, in via Arniense, in pieno centro storico, strada stretta ed a senso unico, un veicolo commerciale parcheggiato. L’autobus urbano n° 7 non ce la fa a passare. I minuti trascorrono, la fila delle vetture aumenta, i clacson che suonano procurando anche inquinamento acustico, l’autista non si vede. Fortunatamente che gli automobilisti, con il “fai da te”, hanno preso la via di fuga di via Toppi, altrimenti la fila chissà dove sarebbe arrivata e le imprecazioni sarebbero salite al cielo. E’ impossibile darsi una spiegazione ed entrare nella testa dell’autista che ha parcheggiato in questo modo. Il mezzo è largo, la strada è stretta, di fronte ci sono i paletti per proteggere i pedoni. L'autista ha scelto di parcheggiare e se ne è andato, senz’altro per lavoro, che però è durato circa 20 minuti. E’ tornato con aria  indifferente, senza chiedere scusa, come se gli fosse concesso, è un suo diritto, parcheggiare, assentarsi, bloccare il traffico. L'amministrazione comunale deve far rispettare l’obbligo di carico e scarico merci in orari con poco movimento, è fondamentale. Mi sono attivato a chiamare l’assessore al traffico Antonio Viola per far intervenire una pattuglia di vigili urbani. Giusta sarebbe stata una multa, così da far ragionare questo autista la prossima volta. Intanto, un’altra giornata strana, dove ognuno pensa di fare quello che vuole.

Scritto da Luciano pellegrini



3 commenti:

  1. in città c'è sempre stata un pò d'anarchia, perchè gli automobilisti indisciplinati, sanno di poterla fare franca per i pochi vigili che circolano in città, sopratutto nelle vie secondarie. Mi meraviglio che dopo una segnalazione del genere non siano intervenuti in 20 minuti con multa e carro attrezzi. Si vede che della circolazione in città non gle ne frega proprio a nessuno.

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  2. Sai cosa davvero non sopporto di queste situazioni? Che in genere chi ha creato un tale disagio se ne arriva pure calmo e beato senza scusarsi o nemmeno dar prova di essere dispiaciuto e di cercare di togliersi dai coglioni più in fretta possibile. Se scattasse la ferocia popolare e lo lapidassero sul posto non troverei la cosa strana...

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  3. l'Italia sarebbe diversa !

    L.P.

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