05 giugno 2012

Fornero: Si licenzi anche nel pubblico


Nelle varie sue riunioni e visite nei posti di lavoro in Italia, il ministro Fornero, si deve essere fatta una sua prescisa opinione su come viaggia il lavoro da noi sopratutto nel "pubblico" e da un pò di tempo, in qualunqiue suo discorso, non nasconde la sua opinione al riguardi. Secondo il ministro Fornero ci sono troppe tutele per chi opera nel settore pubblico. A suo avviso bisogna eliminarle, almeno in parte. Nel governo è scontro tra i ministri. I Centri per l'Impiego di Torino e di Trento funzionano bene, "ma ci sono Regioni e Province che hanno aumentano la distanza, modelli che arrancano, incapaci di esprimere politiche e anche di spendere i fondi. Dobbiamo trovare le modalità per cui le buone esperienze possano servire da traino per le esperienze meno felici di altre parti d'Italia". Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al termine della visita al centro per l'Impiego della Provincia di Torino, durato un paio d'ore. "Mi auguro - ha detto Fornero - che inizi una nuova collaborazione. Il tempo che viviamo è difficilissimo, non dobbiamo permetterci di sprecare neppure un euro. Dobbiamo sempre domandarci se quell'euro che pensiamo in un certo modo potrebbe essere speso in modo migliore".

nonnoenio

11 commenti:

  1. Grande Fornero. Io ho lavorato nel pubblico e ti assicuro che sono in molti ad appoggiare questa tua scelta. Basta con l'ipertutela del posto di lavoro, licenziare chi vive una vita alle spalle degli altri, che imparino a fare finalmente qualcosa , anche a 50 anni se necessario...

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  2. Pienamente d'accordo! Ma si inizi da dirigenti superpagati, professori-ministro, amministratori delegati di pubbliche SPA cresciute come funghi e vuote di contenuti, cosigli di amministrazione che si riuniscono una volta all'anno, primari e medici che si dedicano più alle visite private che al pubblico. Altro che prendersela con le segretarie, infermieri ed operai vari.

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  3. Fornero, come donna hai i "cosiddetti" troppo grossi per l'Italia! Il giorno in cui vedro' un dipendente pubblico con gli stessi diritti e doveri di un privato... vorrà dire che vivro' su Marte!

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  4. Io non ho paura di essere licenziata, quello che temo è il fatto di essere governata, con quale autorevolezza democratica poi, da gente che fa del licenziamento l'unico strumento di crescita economica, da gente che gioca sulla sfera emotiva delle persone, gettando benzina sul fuoco della protesta sociale, muovendo gli uni contro gli altri.

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  5. sono solo chiacchiere per distogliere l'attenzione da problemi molto più importanti, se manca il lavoro non serve licenziare da nessuna parte, tutti devono mangiare in un modo o nell' altro, perché invece dei soliti non colpiscono le rendite finanziare e immobiliari.....

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  6. @Sara
    quì è la solita guerra dei poveri... tolgono diritti ai privati e allora via anche ai pubblici. Semmai era da conservarli a entrambi.
    Quello che non va dappertutto e in maggior parte nel pubblico, sono i fannulloni e i raccomandati, ma quelli non li licenzieranno mai...

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  7. in tutti i contratti dei 7 comparti del pubblico impiego è previsto il codice di comportamento con tanto di sanzioni disciplinari fino al licenziamento, molti non lo sanno, e questi politici fanfaroni continuano ad ingannare i cittadini mistificando la realtà...

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  8. Meno male che qualcuno le idee chiare le ha! Condivido quanto espresso da Sara e da Paolo! Soprattutto da Paolo che, cosa non da poco, evidenzia quanto poco informati siano coloro che "auspicano" e "tifano" per nostra signora la ministra che piange, senza sapere che i dipendenti pubblici, a cominciare dagli statali come me, già da 15 anni sono contrattualizzati ed equiparati al "privato", con tanto di mobilità e licenziamento. Casomai, sarebbe interessante aggiungere, per non parlare di aria fritta, che NOI contrattualizzati abbiamo, invece, una dirigenza che mantiene il contratto del "pubblico". Questo significa che coloro che mi "controllano", hanno il posto sicuro che nessuno minaccia.

    Ciao Enio e buona serata.

    Detto questo, io non ho problemi! Se la ministra vuole licenziarci, faccia pure. Si preoccupi, però, di far ampliare le patrie galere e, magari, costruirne di nuove.

    Andando avanti con la sua mania di licenziare, avremo tanti ma tanti di quei disoccupati nella nostra società (visto che di far lavorare la gente non se ne parla) che gli stessi avranno solo 3 alternative: fare i barboni e vivere di accattonaggio (perseguito per legge); fare i delinquenti e andare a rubare per vivere (perseguito per legge); fare i terroristi, decisi a farla pagare a questa società di merda! (perseguito per legge)

    Una curiosità: ma coloro che "plaudono", sono per caso dei PENSIONATI??????

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  9. io ho lavorato 41 anni nel privato e non ho mai avuto paura di essere licenziato anche perchè lavoravo come si diceva allora "come un negro". Anche ai miei tempi, parlo degli anni 60, 70,80 si aveva una cattiva visione degli impiegati pubblici, si sentivano dire un sacco di chiacchiere su di loro, che timbravano e uscivano a prebndersi il caffè al bar o che addirittura andavano in giro a fare compere durante l'orario di lavoro... avevano la diceria di essere poco impegnati, poco preparati e scarsamente motivati... tanto nessuno li poteva più toccare! Io non ci ho mai creduto, perchè se ti pagano qualcosa la devi pur fare e non ho mai visto nessuno tirar fuori i soldi per pagare i fannulloni.

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    1. Ciao Enio. Sono 30 anni che lavoro nell'amministrazione pubblica e, purtroppo, di gente come quella da te descritta ne vedo parecchia, quasi sempre impunita. Ho lavorato anche 6 anni nel privato, a quei tempi "a nero". Anche lì, lavativi e incapaci ce n'erano e non sempre erano perseguiti come "leggenda" racconta. Anzi, voglio vedere chi nega che nel privato, quasi sempre, vanno avanti ruffiani, leccaculo, spioni e zerbini dei capi.

      Inoltre, tu mi insegni che nel privato se i livelli dirigenziali funzionano e sono capaci, allora funzionano e producono anche i livelli esecutivi, altrimenti l'azienda va allo sfascio.

      Lo stesso, vale per il settore pubblico.

      Quindi, quando sento esprimere certe frescacce sul "pubblico", divento un tantinello nervoso. Mi sembra di assistere ad una guerra tra poveri e, infatti, hai detto bene quando hai ricordato che "...tolgono diritti ai privati e allora via anche ai pubblici. Semmai era da conservarli a entrambi..."

      Quello che ho notato nel "privato", nella mia breve esperienza passata, è che ognuno pensa ai "cazzacci" suoi, c'è poca unità tra i lavoratori e ancor meno dignità nel difendere i propri diritti.

      Quello che sta accadendo anche da noi, da quando ci hanno "contrattualizzati".

      Invece, di "unirci" e ribellarci a coloro che ci vogliono ridurre a "servi" da sfruttare, ce la prendiamo con il nostro simile che presumiamo stia "meglio" di noi. Miserevoli.

      Ciao e buona giornata.

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  10. Quando telefono a Roma in qualche Ministero prima delle 10.00 non trovo nessuno negli uffici, devono ancora arrivare, non è che iniziamo a sfoltire prima da quelle parti?

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