Giovanni
Franceschelli, carneade chi era costui? Uno dei personaggi più illustri che
abbia vissuto nella nostra città negli anni '40 e '50 e che ha avuto tempo di
lasciarci delle opere di una certa levatura che tutt'oggi sono presenti quì da
noi. L'opera più importante è sita da anni alla Villa Comunale di Chieti ed è il Busto di
Mons. Venturi. Due sue realizzazioni sono presenti al Museo Barbella, quello
sito all'ultimo piano del palazzo Martinetti e sono rispettivamente : "La
Toscanina" e "Il Pastorello". Tre statue sono esposte all'ITIS
Luigi di Savoia di Chieti. Due "gessi", appena restaurati, sono
appesi, anonimi senza neanche un'etichettina che ne ridestini l'appartenenza,
nel palazzo della Camera di Commercio di Chieti. In ultimo mi è grato ricordare
che nella chiesa di Sant'Agostino, nella terza cappella, il quadro con
Sant'Agata è opera sua e dello stesso artista abruzzese è anche la Via Crucis.
La città Chieti, riconoscente, gli ha dedicato anche una via. Tante sono
poi le opere uscite
dalle sue mani sapienti e vendute naturalmente per
mangiare, sparse per l'Italia di cui non si conosce tutt'oggi la destinazione,
I tre figli ormai anziani hanno affidato ad un signore Teatino la realizzazione
di un sito UFFICIALE http://giovannifranceschelli.altervista.org/ che dovrà riportare e
testimoniare, almeno in fotografia ( fatte dal famosissimo fotografo Morricone )
tutte le opere realizzate e tentare, magari con l'aiuto di chi vede e le riconsce
di indicarne il luogo di conservaziomne. Adesso facciamo un pò di storia di
questo valente personaggio utile per chi volesse approfondire la
questione. Giovanni Franceschelli nasce a Celenza sul Trigno il
1°/07/1909, da Angelo Antonio e Berenice Javicoli. Lì trascorre tutto il
periodo dell’infanzia e già da giovanissimo inizia a mettere alla prova la sua
abilità artistica, soprattutto scultorea. All’età di tredici anni viene avviato
agli studi, dapprima inferiori, poi classici, presso il Seminario Diocesano di
Trivento (CB). Non ultima il Liceo, ma, seguendo il talento creativo,
conseguela maturità presso il liceo artistico di Fermo. Quindi inizia gli
studi universitari nella Facoltà di
Architettura dell’Università di Torino. In
questo periodo della vita, universitaria ha modo di avvicinarsi agli ambienti
culturali torinesi. Conosce ed entra in sintonia con la famiglia reale, come
dimostrato dalle innumerevoli opere, aventi oggetto i reali d’Italia. Nel 1934
conosce Josephin Bacher, che ritrae in un bassorilievo, esegue il busto del
Duce. Nel 1937,
torna al paese natio, dove prende in moglie la giovane Fiorina Carusi: si
trasferiscono subito a Milano, dove nel 1939 nasce il loro primo figlio,
Antonio. Questo periodo della vita dell’artista, definito “milanese”, è ricco
di opere artistiche il cui numero è sconosciuto.
Nel 1940,
all’inizio della seconda guerra mondiale, decide di tornare in Abruzzo e si
stabilisce con la famiglia a Chieti: anche questo periodo, che va dal 1940 al
1951, è ricco di opere d’arte realizzate sia su incarichi pubblici, sia della
Curia Arcivescovile, sia da privati, esprimendo tutta la sua vena artistica
anche con quadri ad olio schizzi e disegni. Nel 1945 trova occupazione presso
l’Ufficio Tecnico Erariale, nel 1948 si trasferisce presso la Sovrintendenza
alle Antichità e Scavi di Chieti, in seguito al Comune di Chieti.Nel 1945 nasce
il secondogenito Raffaello e nel 1949 nasce il terzogenito Franco. Dal 1951 al
1953, per motivi di salute, è costretto ad allontanarsi da Chieti e dalla
famiglia, ma mantiene una intensa corrispondenza con la moglie ed i figli,
senza mai interrompere l’attività artistica, pittorica e scultorea Dal 1953
vive nel napoletano, proseguendo nella attività artistica. Nel 1955 lo
ritroviamo a Milano, a Parma, a Varese, a Torino; tiene una personale in
Svizzera, espone in diverse gallerie milanesi. In questo periodo esegue il
busto di Arturo Toscanini ed il quadro ad olio dello stesso artista datato
1957. Nel 1958 torna a Napoli, dove prosegue nella sua attività, dedicandosi
per lo più a soggetti religiosi.Nell’agosto del 1958 torna nel suo paese natio,
per la festa del Santo patrono. Riabbraccia la moglie ed i figli e torna subito
a Napoli per ultimare alcune opere con l’intento di ricominciare una nuova vita
a Chieti ma un infarto lo coglie il 3 settembre 1958 a soli 49 anni nella sua
cameretta a Posillipo, nel Seminario campano dove era alloggiato.
un grandissimo personaggio che ha lasciato una grandissima orma nel suo passaggio quì in città.
RispondiEliminaMolto interessante
RispondiEliminadevo dire che è stata una scoperta per me, molto piacevole
RispondiEliminaUn articolo interessante e ricco di particolari di piacevole lettura.
RispondiEliminaUn saluto, silvia
Ho letto l'articolo con molto piacere!
RispondiEliminaL'argomento è molto interessante!
Buona giornata da Beatris
Grazie della visita con gradito commento!
Da quanto hai saputo descriverci è stato veramente un grande.
RispondiEliminaSinceramente non ne avevo mai sentito parlare. Hai fatto molto bene a presentarcelo. Buona settimana.
RispondiEliminaUn interessante scoperta anche per me.
RispondiEliminaSaluti a presto.
E' interessante l'idea di un sito in cui tentare di ricostruire provenienza e datazione delle opere di un grande artista quale è il tuo compaesano.
RispondiEliminaFelice giornata
Paolo
Buongiorno Enio, grazie della visita.
RispondiEliminaBuon fine settimana e cari saluti,silvia