05 marzo 2013

Chieti - UN GRIDO DI VENDETTA



Torno a piubblicare un articolo inviatomi da un giornalista un freelancer che opera nella mia città di Chieti: Luciano Pellegrini a cui nulla sfugge e che spesso mi delizia con i suoi articoli.... 

  "...Sconcertarne, da non credere, vergognoso, grida vendetta la strapotenza, il menefreghismo, la faccia di bronzo, la presa di posizione a loro favore, la spavalderia, il comportamento, il cipiglio, negli enti pubblici. Il privato ha tutto il diritto e l’interesse di far lavorare nella sua azienda i diretti discendenti, ma nel pubblico… no! Bisogna assumere? Ben venga… con questa disoccupazione? Però, che la figlia della direttrice della società partecipata Chieti Solidale, Giuseppina Pennetta, è stata assunta a tempo indeterminato, dal 1 febbraio, senza un concorso, è inaccettabile per i tanti giovani disoccupati, laureati, meritevoli, competenti che non sono figli della Fornero o di direttrici. Cara figlia di Giuseppina Pennetta, perché non parli con questi giovani, tuoi coetanei e fai un regolare concorso per essere valutata da persone al disopra di ogni sospetto? Se risulti vincitrice, non ti sentiresti moralmente soddisfatta e così cammineresti a testa alta? Ora non ti senti una fallita? Con quale coraggio vai in giro per Chieti? Sei una raccomandata… E’ un tuo diritto? Bene hanno fatto molti giornali sia su carta stampata che nel WEB a dare la notizia. Al Consiglio Comunale di Chieti, il primo marzo,è stato approvato l’ordine del giorno del capogruppo dell’Udc, Alessandro Giardinelli, riguardante la Cheti Solidale. Anche il sindaco Umberto di Primio ha chiesto delucidazioni sulla vicenda al direttore e al presidente della società, ai componenti del suo Cda e al collegio dei revisori dei conti, con una lettera e relativa richiesta di chiarimenti, bacchettando l’entourage della Chieti solidale tacciato di inefficienza. La storia di questa assunzione inizia a dicembre 2012 quando il consiglio di amministrazione dell’azienda ha approvato l’assunzione di una farmacista,(la figlia della direttrice ndr), che da tre anni collaborava con Chieti Solidale, con contratti a tempo determinato. Violando la legge numero 228 del 24 dicembre 2012, che nel dettaglio, stabilisce come “le amministrazioni pubbliche possono avviare procedure di reclutamento mediante concorso pubblico…omissis…”, il concorso non c’è stato. Ma l’assunzione è stata approvata. Per questo, il capogruppo dell’Udc Giardinelli, invita il sindaco ad intervenire per annullare la delibera, affinché gli Enti debbano essere intesi ed usati non come centri di potere ma come istituzioni al servizio dei cittadini. Questo atteggiamento danneggia tutta la comunità e l'immagine della città intera. Un sindacato, la USB unione sindacale di base ha fatto il 28 febbraio un incontro con i vertici dell'Azienda Chieti Solidale (Presidente e Direttrice) e con l'Amministrazione comunale rappresentata dal Sindaco, dall'Assessore alle politiche sociali e da quello alle Società Partecipate per salvaguardare i lavoratori e gli utenti. Però ha criticato alcuni consiglieri comunali che si stanno interessando di una assunzione avvenuta alla Chieti Solidale. Come può fare un sindacato, pur piccolo, a giustificare la… amoralità? Quando si verificano tali episodi bisogna avere il coraggio di isolare queste persone e cacciarli a calci nel sedere. Interessante è conoscere la motivazione che ha spinto tre consiglieri comunali Bucci, Di Gregorio e Marrone ad astenersi nella votazione dell’ordine del giorno per annullare l’assunzione della figlia della direttrice.



Scritto da:Luciano Pellegrini
 

2 commenti:

  1. Caro Luciano, debbo constatare ancora una volta che nulla cambia a questo mondo anzi in alcuni casi invece di assumere direttamente i parenti nel pubblico si organizzano dei concorsi mirati. E' successo tante volte, ma l'importante è fare come fai tu: DENUNCIARE simili nefandezze.

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  2. Anche le partecipate devono assumere tramite procedure selettive. È la legge che lo prescrive e che è stata violata. Purtroppo di realtà come queste ce ne sono in quantità.

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