24 maggio 2010

L'acqua un bene di tutti

E' di questi giorni la notizia che allo Scalo, alcune palazzine, per lunghi periodi del giorno rimangono senza acqua potabile. L'assessore comunale, neoeletto del comune di Chieti, interessato della cosa, ha detto che ciò succede perchè l'acquedotto è diventato un autentico colabrodo, con grandissime perdite d'acqua, tanto che il consumo sia di giorno che di notte risulta essere lo stesso. Dati i grossi debiti del comune con l'ente che gestisce l'acquedotto, la cosa rimarrà così per molto tempo e ne faranno le spese, sempre gli stessi, i cittadini, che rimarranno a lungo a secco. L'acqua sta diventando una risorsa non rinnovabile: nel 2020 più di tre miliardi di persone, il 60% della popolazione mondiale, non ne avranno accesso. Nel 2030, secondo l'Onu, metà della popolazione del globo sarà al di sotto della soglia minima. Nei prossimi anni, quindi, l'approvvigionamento dell'acqua diverrà determinante per garantire la sopravvivenza di interi popoli, e comunque fondamentale per consentire lo sviluppo di un Paese. Anzi, gli esperti ritengono che nei decenni a venire l'acqua sarà la causa prima dello scatenarsi delle guerre in una lotta per la vita. Questo costringe tutti noi a considerare l'acqua fin da ora come un bene prezioso da non sprecare, e conservare e tutelare con cura. Per prima cosa, andrebbe avviato un mastodontico piano di opere pubbliche (questo sarebbe il vero piano delle Grandi Opere, non l'inutile costosissimo ponte sullo Stretto) per rifare gli acquedotti. Le perdite delle condutture nel nostro Paese raggiungono il 35-40% dell'acqua complessivamente raccolta. Al Sud si arriva addirittura al 50%, quando nella vicina Svizzera, gli acquedotti contano le perdite in un massimo del 12% dell'acqua condotta. In secondo luogo occorre ridurre il nostro consumo procapite, eliminando lo spreco quotidiano e contenendone l'utilizzo con comportamenti virtuosi (la doccia al posto del bagno, farsi la barba senza l'acqua corrente, ecc.). In terzo luogo sviluppando tecnologie d'avanguardia per la depurazione delle acque, come quelle adottate nell'impianto di depurazione di Levico Terme di recente installazione che, grazie ad un procedimento rivoluzionario, riduce la produzione di fanghi creando una massa batterica in grado di cannibalizzarli. Poi resta il problema della proprietà dell'acqua. Al recente Forum internazionale di Istanbul, in Turchia, l'acqua è stata riconosciuta come «una necessità umana fondamentale», ma non un diritto, lasciando così deluse le aspettative di tanti Paesi africani e sudamericani, ma anche europei. Quindi c'è ancora molta strada da fare. Il famoso articolo 23 bis della legge 112 del ministro Tremonti, però, in sé non privatizza l'acqua, ma stabilisce i criteri per le concessioni. Ciò vuol dire che la privatizzazione dell'acqua in Italia è già una realtà da tempo. Il problema vero nasce quando Comuni o consorzi di Comuni affidano ad un soggetto privato la concessione, e questo si aggiudica la titolarità di ogni diritto su quell'acqua, a cominciare dal prezzo. Così se la società che acquisisce la gestione di una determinata tratta decide di triplicare la bolletta, o si paga o si muore di sete. È quello che sta avvenendo con la multinazionale francese Veolia, che si sta diffondendo un po' in tutt'Italia. All'estero (il caso di Cochabamba, in Bolivia è emblematico) è avvenuto anche di peggio: alle multinazionali è stata data la cessione definitiva dei condotti idrici, e queste hanno deciso di ridurre o togliere del tutto la fruibilità dell'acqua alle popolazioni locali, a cui non resta che l'acqua in bottiglia (a pagamento) per bere e lavarsi. Per questo occorre una consapevolezza nuova sull'acqua e sul suo utilizzo da parte di tutti. Ed occorre una volontà politica forte da parte di amministratori locali e nazionali a difesa dell'utilizzo pubblico dell'acqua e di una sua fruizione a prezzi convenienti e accessibili a tutti. Se questo non ci sarà, in un futuro molto prossimo, anche noi rischieremo di essere presi per il collo da contratti capestro e costo dell'acqua quotidiana insostenibile, dove i ricchi si riconosceranno dal consumo dell'acqua che si potranno permettere. I nuovi poveri saranno invece coloro che non avranno, o avranno poca acqua.

2 commenti:

  1. da ogni parte si raccolgono firme, si fanno manifestazioni si fanno scioperi... «Insieme all'aria - scrive Padre Alex Zanotelli - l'acqua è il bene più prezioso dell'umanità.«Maledetti voi!». Per coloro che hanno votato in parlamento per la privatizzazione dell'acqua, non posso usare altra espressione che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca: «Guai a voi, ricchi!» (Lc 6,24). Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell'acqua. Noi continueremo a gridare che l'acqua è vita, l'acqua è sacra, l'acqua è un diritto fondamentale umano. Questa è la più clamorosa sconfitta della politica. È la stravittoria dei potentati economico-finanziari e delle lobby internazionali. È la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business. A farne le spese è «sorella acqua», il bene più prezioso dell'umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici sia per l'aumento demografico. Quella della privatizzazione dell'acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese (bollette del 30-40% in più, come minimo), ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Vogliamo gridare, oggi più che mai, quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese- : «L'aria e l'acqua, come dice Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina, sono in assoluto i beni fondamentali e indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili. L'acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto»

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  2. "...Laudato si, mì Signore, per sor'Acqua, la quale è molto utile, et preziosa et casta"...questa frase è tratta dal noto "Cantico delle creature" (1224-1225), dettato da San Francesco a San Domenico. Penso che migliore definizione non possa essere usata nei confronti dell'acqua di torrente o sorgente, che scorreva e scorre dappertutto nelle nostre città. Essa è e sarà l'embrione, la madre, la vita ed il motore economico e artigianale delle nostre città....

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