10 giugno 2016

Chieti - Abruzzo, occupati in calo


Nel primo trimestre del 2016 il numero degli occupati in Abruzzo  è pari a 481 mila unità e rispetto allo stesso periodo del 2015 si è registrato un calo dello 2,5%  con un tasso di disoccupazione attuale che tocca ormai da noi il 12,7%. Da una prima analisi sembra che quì da noi si trovino enormi difficoltà a riprendere il percorso di crescita occupazionale che gli sgravi contributivi e che  il Jobs Act non abbia dato nessuna scossa significativa al mercato del lavoro, anche se a sentire Renzi end company in Italia la ripresa c’è stata. Certo è che  si configurano in alcune aree una maggiore stabilità, grazie all'incremento del numero dei contratti a tempo indeterminato e mentre persino nel Mezzogiorno si creano posti di lavoro,sempre pochi, da noi invece si va indietro e il motivo è da ricercare nel fatto che le aziende sono piccoline per competere sia a livello nazionale che con l'estero. Da noi come capitava una volta, negli anni ’60, i giovani fuggono verso il Nord o all'estero in cerca di prima occupazione. Questo ha un doppio profilo, positivo per quanto riguarda l'arricchimento culturale e professionale del  giovane e fortemente negativo perchè il giovane non ritorna più giù svuotando la nostra regione di energie intellettuali indispensabili per i cambiamenti e l'innovazioni, facendo rimanere sempre il Sud, centinaia di anni luce indietro rispetto alle regioni del nord.

@nonnoenio
 

12 commenti:

  1. Bella foto significativa: guanti, caschetto, abbigliamento di sicurezza.
    A proposito della qualità dei posti di lavoro si dovrebbe riflettere su come, per garantire i minori prezzi possibili sui cantieri, si risparmi su TUTTO, a partire dalla preparazione del personale che non ha nemmeno idea dei rischi che corre. Viva i massimi ribassi.

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  2. L'ISTAT considera occupati chiunque, nell'ultima settimana, abbia lavorato almeno 1 ora. Si, 1 ora! Quindi, io aiuto in campagna 10 ore alla settimana con voucher e risulto occupato! BASTA PROPAGANDA, ABBIAMO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE PIù ALTO DAL DOPOGUERRA PER COLPA DELL'€URO CHE HA DISTRUTTO QUASI TUTTE LE NOSTRE IMPRESE.

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  3. l'istat ogni giorno dice tutto e il suo contrario....

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  4. La situazione dell'occupazione è drammatica e sebbene i dati promulgati dalla televisione parlino di ripresa....siamo molto molto al di sotto di aspettative tangibili.
    Un caro saluto, Enio, silvia

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  5. Dovrebbero smettete di prendere in giro con i numeri, come si sa, i soli numeri si possono giostrare per dimostrare quanto più si desidera. So solo per esperienza che basta cercare occupazione per accorgersi del (stratosferico) miglioramento avvenuto! Ma vergogna pure a tutti quei giornali che si prestano al gioco!

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  6. purtroppo era l'edilizia che trainava l'occupazione, ma da tempo è ferma

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    1. Meno tasse per stimolare la ripresa economica. È questa, in estrema sintesi l'esortazione da fare al Governo, sull'edilizia, settore particolarmente massacrato dalla crisi che stenta a ripartire anche per la pressione fiscale che non invita di sicuro a prendere in mano cemento e cazzuola.

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  7. Qui in Veneto dopo una grave crisi sembra che le aziende stiano cominciando a riprendersi un po'. Vedremo.

    Buona giornata!

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  8. Credo che sia un po più generale non solo legato a Chieti e all'Abruzzo, tutti i miei nipoti che erano del Molise, si sono dovuti spostare per lavorare, uno lavora a Firenze, uno a Torino e ben tre dico tre a Londra, sono certo che non torneranno più, non è un problema di tasse, non è problema di fondi è che le grandi multinazionali investono altrove e i giovani vanno dove c'è giustamente lavoro e futuro, investono in Italia sono quelli che devono riciclare proprio perchè il riciclo è frutto d'attività poco lecite funzionano con la stesso logica tengono lontane le aziende vere che basano il successo sulla competitività e offerta, le piccola impresa non basta per alzare il livello di reddito in una zona, aiuta per amore del cielo ma non risolve nel lungo periodo

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  9. Grazie per averci dato questo spunto di riflessione

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  10. Anche se non lascio sempre un commento mi piace passare da te per essere al corrente di quello che succede in Italia. Purtroppo il problema della mancanza di lavoro è ormai universale. Quando eravamo giovani si poteva sperare di trovare lavoro all'estero, ma oggi è uguale dappertutto.Qui da noi l'edilizia tira ancora ma per quanto tempo visto che è solo pubblica?
    Buona domenica.

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    1. terminati le agevolazioni fiscali si sono persi circa 18.000 posti di lavoro ed è aumentato del 40% il lavoro provvisorio con i voucher

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