13 agosto 2015

Chieti - ECOCIDIO del pianeta


Il mare Adriatico è un mare piccolo, quasi chiuso, sovraffollato, inquinato, tra la Penisola Italiana e la costa balcanica. Inizia dal Golfo di Venezia a Nord fino al Canale d’Otranto a Sud. L ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) e le altre agenzie regionali similari, si danno da fare per monitorare il mare, facendo prelievi ed analisi, rassicurando le persone, ma l’occhio fa la sua parte. Molto clamore ha fatto la notizia del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini del PD, che ha nascosto ai cittadini una sua ordinanza di divieto di balneazione, firmato ma non comunicato, per lo stato del mare della città, inquinato da 25 milioni di litri di acqua di fogna e scaricato in mare a causa della rottura di una condotta. Si è difeso sulla sua scelta, motivandola che non voleva danneggiare gli stabilimenti balneari e perché era sicuro che le cose sarebbero tornate a norma. E la salute dei cittadini? Interessa poco! Infatti sono stati colpiti da gastroenteriti, dermatiti, ulcere e congiuntiviti, ma secondo il sindaco non c’è allarmismo, è tutto nella norma.



L’ARTA segnala immediatamente ai comuni interessati il superamento dei limiti dei parametri microbiologici, così che i sindaci possano emettere una ordinanza sindacale di divieto temporaneo di balneazione in riferimento al punto di monitoraggio. I sindaci devono Informare tempestivamente i bagnanti mediante segnali di divieto, attraverso il web o altri sistemi di comunicazione, ai sensi dell’art. 15 del DL 30 maggio 2008, n 116. Anche se di breve durata il sindaco di Pescara non l’ha fatto. Per depurare l’acqua marina, sono stati utilizzati 350 litri di Oxystrong. L’ Oxystrong è un disinfettante a base di acido peracetico che ha trovato largo uso nel settore sanitario , alimentare, e nel trattamento dei liquami di acqua piovana ed acque reflue, per le sue grandi proprietà antimicrobiche. Però è un forte agente ossidante e un irritante primario. Il monitoraggio delle acque di balneazione ha lo scopo di garantire la sicurezza del cittadino bagnante. I controlli hanno una frequenza mensile, da aprile a settembre. Il divieto di balneazione per una zona e la sua revoca avvengono a seguito di esito sfavorevole e favorevole di una sola analisi. In genere alla foce dei fiumi, torrenti e fossi, l’acqua è più inquinata.



Le analisi del 5 agosto sul fiume Alento non hanno evidenziato criticità, eppure c’è il divieto di balneazione, quindi è da immaginare che il divieto è per le analisi del 2014? Poiché il campionamento si riferisce ai risultati analitici dei quattro anni precedenti alla stagione in corso. Il sindaco di Francavilla al Mare, Luciani, PD,  ha collocato a Nord e a Sud del fiume Alento un avviso di divieto di balneazione, abbastanza nascosto. Invece di 350 metri come da comunicato ARTA è scritto 200 metri, ma sabato 9 agosto, nella zona di divieto, lato NORD, era pieno di bagnanti. I bagnini stavano seduti al loro posto, i concessionari di stabilimento al lavoro ed allora, chi ha avvisato i bagnanti? Però se dovesse verificarsi qualcosa, la colpa è del cittadino perché l’avviso c’è e la legge non ammette ignoranza! La Goletta Verde di Legambiente, il 19 Giugno, ha misurato in nove punti, da San Salvo a San Benedetto, lo stato di salute delle acque del mare.  Sette punti sono risultati altamente inquinati ed allora la domanda… come si fa a procurarsi LA BANDIERA BLU? Anche se dai controlli si riscontrano dati “buoni” per un’area di mare, di lago o per un tratto di fiume, non si può dire con certezza che il mare, il lago o il fiume stiano bene dal punto di vista ecologico o ambientale. Purtroppo c’è l’Ecocidio del Pianeta, (La distruzione intenzionale dell’ambiente naturale). Meno male che papa Francesco si dà da fare, ma….


Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto sul link: foto ECOCIDIO

11 agosto 2015

Chieti - Balzolo Rifugio Pischioli Crocetta Fonte acqua dei buoi


Una escursione che da facile anche se impegnativa si è trasformata in un sofferenza. Il sentiero inizia dal Balzolo di Pennapiedimonte CH, 800 m e l’intenzione era il rifugio Pomilio 1892 m. Il sentiero è il numero 3 della cartina del CAI, o G1. Purtroppo la giornata di sabato 8 agosto non permetteva questa lunga escursione per il caldo e l’afa, però confidando nell’acqua, che ero certo di trovare, mi incammino. La sorpresa al rifugio Pischioli (1135 m). Non c’è l’acqua perché un cretino ha tagliato il tubo e non contento, ha distrutto l’ugello cementato alla colonnina. Pazienza… seguito per l'àrë dë li prìtë (1200 m) e la Rapina, dove c’è un’altra fonte, ma… anch’essa asciutta. Incomincia a farsi serio il problema. L’acqua ce l’ho perché la porto sempre con me, più un termos con il tè freddo, ma l’acqua fresca in certe giornate è obbligatorio. Non mi arrendo perché alla sella della Crocetta (1475 m) sono sicuro che l’acqua c’è. No… neanche una goccia. Però per una mia cocciutaggine scelgo il sentiero che va al Campanaro perché a metà strada c’è la Fonte acqua dei buoi (1482 m), che raggiungo in un quarto d’ora. Tanta acqua freddissima ed abbondante. Mi disseto, mi riposo, mi rifocillo con la pizza e mortadella del forno di Marianna a Pretoro. Tante farfalle mi intrattengono 


nel silenzio più assoluto. La “ fabriciana adippe” di un bellissimo colore marrone con segmenti riempiti di palline ed altre figure. Si posano sui fiori dei cardi e succhiano il nettare. Bello, interessante vedere la lotta “alare” che fanno fra di loro per accaparrarsi il fiore, ma è una lotta senza feriti.  Anche le farfalle  “erebia ligea”, ne ho viste tante. Quindi dissetato e rifocillato, sono tornato indietro, ma il caldo si è fatto più rovente.


Non consiglio questa escursione in questo periodo, è un rimprovero verso me stesso, specialmente se non si trova l’acqua. Speriamo che la fonte al Pischioli possa essere riparata al più presto e che anche le altre fontane possano erogare questo liquido.

Tempo di percorrenza: 5 ore
    Difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
    Lunghezza: 10 km
    Dislivello: in salita 750 m

Scritto da:Luciano Pellegrini
 

02 agosto 2015

Chieti - Animali abbandonati



In coda per un posto al canile. In Italia, in estate, l'abbandono di animali domestici raggiunge punte massime del 25-30 per cento, per un numero totale di 50 mila cani e 80 mila gatti «scaricati» dai propri padroni. In provincia di Chieti, il fenomeno è contenuto, ma non assente. Dall'inizio della bella stagione non è insolito incontrare questi animali vagare spersi aggli angoli delle strade di periferia naturalmente tutti senza microchip che lasciano presupporre un abbandono estivo.


24 luglio 2015

Chieti - Contro le trivellazioni in mare

Singolare protesta di Greenpeace in tutta Italia contro la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nei mari che circondano la penisola. Partono oggi da 23 città i pullman turistici della «Renzi PetrolTour» con destinazione, appunto, i mari del Belpaese, «petrolizzati» dal governo. Con il premier - spiega l’associazione in una nota - uomo solo al volante, «che invita gli italiani a salire a bordo per andare ad ammirare le nostre coste punteggiate di trivelle, ascoltare le esplosioni degli air gun, fotografare le piattaforme di estrazione al tramonto, farsi ammaliare dal luccichio delle chiazze di greggio a pelo d’acqua». Da Milano a Palermo, da Roma a Bari, da Genova a Napoli, i volontari di Greenpeace hanno animato le piazze italiane con grandi sagome colorate a forma di pullman, con il brand di un immaginifico tour operator: «Renzi PetrolTour». Ai passanti, i contestatori hanno distribuito un volantino simile a un depliant turistico, con cui «Renzi in persona invita gli italiani a scoprire le ‘nuove meravigliè del Mediterraneo disseminato di trivelle e trasformato in una sorta di Texas marino». Il mare «che conosciamo e amiamo, uno dei beni più preziosi per l’Italia, rischia di essere sfigurato per poche gocce di oro nero che giacciono sotto i suoi fondali: quantità marginali per i consumi del Paese ma occasione di profitto per una manciata di aziende», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.



Greenpeace ricorda che fra il 3 e il 12 giugno il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato «ben undici progetti di prospezione di idrocarburi in mare con la tecnica dell’air gun. Nove di questi riguardano i mari pugliesi, ma l’area concessa ai petrolieri copre tutto l’Adriatico e parte significativa dello Ionio. Nelle settimane precedenti era stata la volta delle acque abruzzesi: grazie ai decreti già emanati, nei prossimi mesi, a pochissimi chilometri al largo della «Costa dei Trabocchi», potrebbero essere realizzati un nuovo pozzo di ricerca e fino a dieci nuovi pozzi di estrazione. 

15 luglio 2015

Chieti - Dove ci sta portando sto vecchio?

Dove ci sta portando sto vecchio, a fare la fine della Grecia? Il debito pubblico sfonda i 2.200 miliardi e tocca, in valori assoluti, un nuovo record. La montagna del debito, come sempre, appare difficilissima da scalare a metà anno e a maggio c'è sempre un picco dovuto alla stagionalità. Ma il ritmo di crescita è elevato: a fine mese si è attestato a 2.218,2 miliardi e dall'inizio dell'anno ha segnato un incremento del 3,9% in termini assoluti. Facile il conto dei consumatori che calcolano un valore di circa 37.000 euro per ogni cittadino italiano. L'andamento del debito dall'inizio dell'anno, con un incremento di 83,3 miliardi pari al 3,9%, si confronta in ogni caso con una ripresa dell'economia ancora tiepida. È chiaro, guardando i dati dei primi cinque mesi, che il rapporto debito-Pil è salito.


14 luglio 2015

Chieti - I 2 PROGETTI PER ARRIVARE ALLA FELICITA'

«Ricordati di sognare sempre». Il monito è al centro di un convegno che ha proposto al pubblico con un obiettivo non da poco: "Arrivare alla felicità ". L'appuntamento si è tenuto venerdì 12, alle ore 17.30, nella Sala "Luigi Capozucco" del palazzo dè Mayo. L'iniziativa è stata promossa da Miteg (Eco-gourmet in movimento), dal centro studi Aics "Spezioli" e da Argalam (Associazione regionale dei giornalisti agro alimentari del Lazio Abruzzo e Molise). L'incontro è stato anche l'occasione per lanciare due nuove iniziative. La prima coniuga la bellezza del territorio, il paesaggio, il patrimonio artistico all'enogastronomia di qualità e far nascere in questo modo il movimento italiano del turismo ecogastronomico, «che vuole favorire la promozione di un turismo ecosostenibile», come ci spiegava Ugo lezzi, uno degli organizzatori, "aperta all'Expo Milano 2015" e con riferimento anche alla enciclica di Papa Francesco "Laudato si'", che non guasta. La seconda iniziativa, invece, lanciava il progetto di fare della villa comunale teatina un vero e proprio parco della felicità, così come illustrato dal periodico, da lui magistralmente diretto: "La Voce dei Marrucini" del mese di giugno 2015, che è stato distribuito a tutti i partecipanti il convegno, con un inserto dedicato al progetto in questione, con la cinvolgente immagine alla "Arcimboldi" di moderna ispirazione. E' stato il presidente dell' Argalam, Donato Fioriti, a moderare gli interventi, tra cui quello di Giovanni Rossi, presidente onorario di Miteg-Unaga e past presidente della federazione nazionale della stampa, di Mario D'Alessandro, presidente del Movimento per la tutela del vino cotto d'Abruzzo, di Enzo Giammarino, direttore Confesercenti Abruzzo, di Mario Serpillo, presidente nazionale Uci, di Giorgio Davini, agronomo di fiducia di Slow Food, di Francesco Stoppa, docente dell'università " Gabriele d'Annunzio" ed esperto di tradizioni popolari, di Giacomo Pace del consorzio aglio rosso di Sulmona, e di Andrea Padovani, presidente Aics Abruzzo. Le conclusioni sono state poi affidate a Efrem Tassinato, presidente nazionale del circuito Wigwam.La cosa che si notava era comunque l'assenza del sindaco Di Primio appena rieletto e quella dell'assessore alla cultura di Chieti. Nell'augurare a Ugo Iezzi il successo per la sua iniziativa a tarda sera, soddisfatti, ci siamo congedati

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11 luglio 2015

Chieti - Da imprenditore a Barbone di Stato


A Chieti oggi abita un teatino arrabbiato per la situazione economica attuale e decide di farsi crescere una folta barba per diventare il “Barbone di Stato”, come forma di protesta contro il Governo. Si chiama Francesco Giannini l'imprenditore che ha iniziato questa forma di protesa asserendo: “lo Stato ci sta riducendo tutti barboni, perciò io anticipo le loro mosse diventando "il Barbone di Stato”. Dice poi che stufatosi della crisi e delle tasse sempre più pesanti da pagare, della burocrazia, che non fa svolgere con efficienza nessun lavoro; fa paragoni a 15 anni fa, quando le aziende dell’edilizia del suo settore erano il doppio di oggi. Tira in ballo il concetto base enunciato dall’economista, Giacinto Auriti, per risolvere l’attuale crisi economica nazionale. Espone il suo concetto, che l’unico modo è uscire dall’euro, recuperando il signoraggio sulla moneta, cioè ridare al popolo sovrano la proprietà della moneta circolante (sovranità monetaria). Oggi oltre ad occuparsi di tenere in funzione i costosi macchinari una volta ogni tanto scrive un "lunario" a mano di rara bellezza e interesse che distribuisce agli amici passeggiando per il corso Marrucino, regalandotelo e qualche volta accetta pure un caffè. Il laureato Francesco Giannini, oggi si definisce un transumante lapicida ( un migrante, un nomade,un artigiano che esegue incisioni e iscrizioni su pietra ), ed ha trasmesso la sua inquietudine in questa sua particolare forma di protesta. A me non resta che augurargli un mare di bene.

06 luglio 2015

Chieti - Il senso della vita


L´infanzia è un periodo della vita: è la vigilia d´ogni cosa. È la speranza. Ma come abbiamo scoperto diventando adulti, non prelude effettivamente a nulla. È solo aspettativa. Nel "Sabato del Villaggio" Leopardi mostra che non esistono piaceri e riposi, ma soltanto speranze di piaceri e speranze di riposi, che la domenica s´incarica di deludere. Per dirla in rima e papale, è meglio la vigilia del Natale. Avete mai notato che da piccoli siamo sempre felici, e poi invece quando cresciamo diventa tutto più grigio? Che dipenda dall´altezza? Probabile, infatti se ci fate caso Berlusconi sorrideva sempre e Fassino al contrario era sempre arrabbiato.

@nonnoenio

02 luglio 2015

Caro nipotino ti scrivo


Caro nipotino mio dolcissimo. Sei ancora molto piccolo, ma ho deciso di scriverti questa lettera perché quando sarai più grande potrai capire le ragioni per cui l’Italia si trova nelle condizioni che stai vivendo. Siamo nel terzo millenio, il mondo è attraversato da guerre e cambiamenti epocali. Tutto quello per cui hanno vissuto i vostri nonni, mio padre e mia madre, sta andando in frantumi, siamo nel pieno del declino dell’Occidente. Oggi sta accadendo qualcosa che è destinato a cambiare il futuro. Voglio raccontartelo. L’Italia è in costante pericolo, abbiamo un debito pubblico enorme che già pesa sulle tue esili spalle, abbiamo bisogno di riforme che mettano le nuove generazioni - te e tutti quelli come te - al riparo dalla bancarotta e in grado di essere migliori di noi. Per farlo servirebbe una classe dirigente forte, coraggiosa, giusta. Purtroppo questa oggi non lo è. Il Parlamento, espressione di quella conquista che è la democrazia, è diviso, frantumato, sordo e cieco. Le opposte fazioni si sono spartite il vostro futuro e hanno deciso che la soluzione del problema passa attraverso una politica economica e sociale dove lo Stato decide tutto, controlla tutto e tassa tutto. Le rivolte che fecero nascere le democrazie furono contro l'oppressione fiscale. Le monarchie crollarono, le colonie inglesi d’America si ribellarono alle gabelle del re. Ottenendo la libertà. Secoli dopo, nel 2015, è stato deciso che il conto del debito italiano lo deve pagare un gruppo di cittadini onesti che dichiara sempre i propri redditi e versa le tasse. Un grande italiano del Novecento, Prezzolini, direbbe che sono i fessi che pagano per i furbi. Ora ci hanno chiesto altri sacrifici, lo chiamano contributo di solidarietà, e pagheremo ancora di più: due miliardi e mezzo di euro in due anni. Siamo patrioti, lavoriamo sodo, siamo creativi, amiamo l’intelligenza, vogliamo lasciare una testimonianza del nostro passaggio sulla terra. Molti, come tuo nonno , vengono dal nulla, hanno studiato, sofferto, accettato il rischio, viaggiato, cambiato tanti posti di lavoro, messo a frutto il talento. Lo Stato ha deciso che tutto questo non va esaltato, ma punito, tassato e chiuso in un recinto di mediocrità. Cari bambini, volevo dirvelo, non è questa l’Italia che ho sognato per voi.

@nonnoenio

21 giugno 2015

Chieti - Immigrati o Clandestini ?


L'Italia purtroppo continua ad essere invasa dagli immigrati – che arrivano e pretendono di usare il nostro territorio per andare verso i Paesi del Nord-Europa, i quali non li vogliono - e che, invece, se rimangono qui, non essendosi integrati e non avendo un lavoro, si trasformano in criminalità. Non sappiamo come uscirne, stretti fra gli interessi corporativi a utilizzare gli immigrati come manodopera a basso prezzo, imposti dalle organizzazioni cattoliche e da quelle di una sinistra affarista, e i costi che la loro stessa presenza impone a tutti. Chi ha interesse a che arrivino questi immigrati? Certamente un disastro questa invasione che stiamo vivendo che non può non essere motivato solo da interessi economici. Questi interessi debbono essere certamente diversi e molteplici e nebulosi ai più. Il loro utilizzo come mano d'opera a basso costo non credo sia possibile, ormai da noi ce n'è da vendere, la maggior parte della popolazione giovanile e non infatti è disoccupata. Forse sono gli aiuti statali all'integrazione che fanno gola a molti: agli albergatori che affittano le stanze agli immigrati, alle cooperative che accudiscono i clandestini  alla mafia, visto che tutto è pagato con soldi pubblici. A roma anno fatto dei bei soldi prima di essere scoperti. In tempi di spending review dobbiamo proprio buttare via così il nostro denaro? Renzi dopo che aver distrutto il PD, per diventarne segretario ora sta distruggendo il Paese, dopo esserne immeritatatamente diventato presidente del Consiglio. Chiede ogni giorno l'aiuto dell'Europa ma questa sembra tirare per le lunghe per poi rifiutarla. L'Inghilterra non vuole immigrati, la Francia li blocca a Ventimiglia, anzii ne rimanda anche di suoi, beccati sul territorio francese, quand'è che incominciamo a controllare seriamente chi ha le condizioni per essere accolto come rifugiato politico e chi deve essere riaccompagnato subito a casa ? Non è che a causa del buonismo italico ci stanno prendendo per i fondelli?