18 luglio 2017

Chieti - C'è carenza di pastori


Le Figaro, sabato scorso gridava in prima pagina che quest'anno i pastori mancano all'appello e che sono stati ordinati  solo 84 sacerdoti. Non è che in Italia si navighi nell'oro si direbbe. Dal punto di vista cattolico la tendenza conferma il calo inarrestabile delle vocazioni, o meglio, delle risposte alla vocazione: visto che un credente non può pensare che Dio abbia smesso di chiamare. Ma se il rumore di fondo è troppo alto, anche una voce che viene dall’alto ha poca possibilità di essere udita. Difficile che la Chiesa cattolica possa resistere a lungo senza pensare di aprire la professione sacerdotale agli uomini sposati (come fanno i pur tradizionalisti ortodossi oltre ai protestanti) e alle donne: che, nelle Chiese riformate, sono già addirittura «vescove». Come potranno, i successori di papa Francesco, continuare a dire alle donne che si limitino a fare le catechiste o le sagrestane con il non irresistibile argomento che i dodici apostoli erano tutti maschi? Senza cavalli purosangue, in politica, nella cultura e nei territori del sacro, resta solo il piccolo trotto, il passo stanco, l’incedere di un gregge sempre più sparuto che per camminare si affida ai navigatori satellitari ma non sa più - per ribaltare la metafora di papa Francesco - che odore ha un vero pastore.Questo secondo me sarà uno dei problemi della chiesa del futuro.


2 commenti:

  1. Se pensate che il nuovo arcivescovo di Milano si sia attribuito - con modestia e senso dell’humor - un profilo di «mediocrità» è certamente un segnale di umiltà ma suona anche come una resa involontaria a tempi grigi, in cui le grandi figure alla Carlo Maria Martini o alla Giovanni Battista Montini sembrano fantasmi di un lontano passato irrecuperabile, calibri non più riproducibili.

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  2. con quello che si sente oggi sui preti, credo che le vocazioni l'anno prossimo diminuiranno ancora

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