12 agosto 2014

Chieti - Il Riformista


Il riformista


L’italian Costituzione,
un model di perfezione,
che da tutti fu esaltata,
or dev’esser riformata.
E si cambiano le norme
col debito ognor più enorme.
Va il Governo al voto sotto,

Renzi esclama: “Me ne fotto”,
ed aggiunge, poi, di botto:
“Resto qui fino al Diciotto,
mentre intanto giro il mondo
con il volto mio…giocondo”.

Tra corrotti e corruzioni
torna in campo Berlusconi,
che ai  “servizi” già associato,
vuole essere consultato,
per poter rivendicare,
d’esser buono a governare.

Non si parla di lavoro,
ogni posto è a peso d’oro,
in un mondo di evasori,
con le tasse son dolori,
così chi cent’euro incassa,
la metà paga di tassa.

I consumi sono in calo
e nessun si dà allo scialo,
pur poco chiaro è una cosa:
ci son poveri ormai a iosa,
ma quello che  più rincresce,
che di ricchi il gruppo cresce.

Nell’Italia ormai si sa
che qualcosa più non va!
Le Banche per loschi fini
sono piene di quattrini.
Han passato ogni misura,
Danno soldi solo a usura,
ed il popolo italiano,
stenderà tra un po’ la mano,
e così tira a campà
come fanno i “vu cumprà”. (m.d.)

 
Mario D’Alessandro, giornalista e poeta dialettale, in odor di vacanze del Governo, ha voluto regalarci qualche” versaccio” sulla nostra situazione del bel paeseAgosto 2014

10 commenti:

  1. L'Italia è di nuovo in recessione e secondo le agenzie di ratings neanche nel 2015 usciremo dalla crisi. Qualcuno, tra i politici, dovrebbe spegarmi e spiegare agli italiani con parole semplici, espressione di un pensiero semplice, perché la riforma del Senato - fra le tante emergenze - è considerata la riforma principe, quella senza la quale tutto si blocca, la crisi si aggrava, l'Europa ci bacchetta. In attesa di sentire quella spiegazione, la gente non si fida neanche a spendere il regalo degli ottanta euro che avrà messo nel salvadanaio, tesoretto per i casi estremi, altro che lasciarsi andare spensieratamente agli acquisti fuori budget. Qualcuno, tra i politici, dovrebbe fornire un riassunto delle priorità per rimettere in sesto il Paese, così che ciascuno possa capire, di conseguenza apprezzare ed essere d'accordo. Adesso che le ferie sono garantite grazie al voto favorevole dell'altro giorno tutti sembrano felici e contenti dentro l'aula, almeno stando ai baci e agli abbracci che Maria Elena Boschi distribuisce e riceve.

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  2. E da non credersi che dopo sette anni di crisi non se ne esca ancora fuori, nonostante i governi tecnici, di lacrime e sangue, che hanno proceduto questo giovane ciarlatano e si è tornati alla Recessione. La grande crisi compie 7 anni e non accenna a finire. Da mercoledì l'Italia certifica le sue difficoltà ed è di nuovo in recessione. La memoria torna a tre anni fa, quando una lettera della Bce sempre in agosto con una serie di «raccomandazioni» da adottare certifica la gravità dell' economia e anticipa la richiesta neanche tanto velata di commissariamento che sarebbe arrivata con il vertice di Cannes del novembre 2011, che solo le dimissioni di Berlusconi, il successivo governo Monti e la regia del Quirinale riescono ad evitare. Le risposte definitive tardano ad arrivare e intanto tutti guardano a Palazzo Chigi per scorgere l'arrivo di quelle riforme annunciate, talvolta approvate, ma quasi sempre bloccate da una burocrazia «barocca». Questo anche se il premier Renzi esclude interventi da Bruxelles. Ma si tendono le orecchie verso Berlino per sapere fino a che punto il cuore forte dell'Europa vuole e può salvare l'Eurozona dopo che anche sulla locomotiva guidata dalla Merkel iniziano ad arrivare segnali poco incoraggianti, come per gli ordini all'industria.
    In questi anni il bilancio su come superare il più forte choc subito dai mercati dal dopoguerra è fatto di poche luci e molte ombre. Complici le misure impopolari e le manovre lacrime e sangue che tutti vogliono evitare di assumere per le ricadute sociali e depressive.ll tentativo di salvare le istituzioni finanziarie, primo bersaglio del terremoto dei mercati tra il 2007 e il 2008 culminato con il crac Lehman al netto dei progressi compiuti e delle riforme, lascia infatti enormi debiti pubblici, in Usa come in Europa. Prqprio dal peggioramento dei conti dei paesi industrializzati nasce l'evoluzione della crisi dalle banche agli stati, arrivando a colpire i più indebitati. Cadono così, sotto il peso della speculazione, la Grecia, l'lrlanda e il Portogallo. L'Italia vara in 3 anni il Salva-Italia, il Cresci-Italia, Destinazione-Italia e si appresta a dare il via libera allo Sblocca-Italia. Il risultato però non cambia: fatto salvo l'ul- timo trimestre del 2013 l'economia è in recessione.

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  3. io sono un po'stufa di lamentoni.

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  4. concordo con il fatto che gli italiani abbiano vissuto al di sopra delle loro possibilità...e s continua a farlo!

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  5. Bella poesia, però ogni cento euro guadagnati se ne danno al fisco almeno 70, salvo aumenti

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    1. il dramma è proprio lì se non si riducono le tasse, perchè i debiti dell'Italia aumentano, non si risolverà mai niente... le fabbriche dislogheranno e gli operai senza lavoro aumenteranno...

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  6. molto carina! (anche se non mi viene da ridere)..
    quella di VoltoGiocondo oggi: "Io e Draghi ci vediamo spesso".. e così uno si dovrebbe sentire rassicurato.
    Buon ferragosto Enio
    (comunque!)

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    1. altrettanto a te un felice farragosto... il renzino non ci parla della lettera che la BCE gli ha mandato... e sopratutto non dice niente dell'aumento del debito pubblico.

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  7. Acertadísimo. Si me lo permite, le felicito. Soy española y, si le sirve de consuelo, le diré que estamos igual o aún peor en España.

    Saludos cordiales. Franziska

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