18 aprile 2012

Deficit fino al 2017 - L'Italia continua ad andare male.


L'economia italiana, nonostante gli interventi draconiani di Monti, si contrarrà sia nel 2012 che nel 2013, con un PIL in calo rispettivamente dell' 1,9% e dello 0,3%. Pertanto l'obiettivo del pareggio di bilancio - auspicato nel 2013 - non potrà essere centrato prima dell'anno 2017. Ma una luce in fondo al tunnel della recessione, «più profonda rispetto» all'area euro nel suo complesso, si intravede già alla fine del prossimo anno, quando nel quarto trimestre il PIL del Belpaese crescerà dello 0,7%. La fotografia, scattata dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi), è «troppo pessimista» per il direttore generale della Banca d'Italia Saccomanni, mentre la ripresa può avvenire «già dalla fine di quest'anno» se i tassi di interesse sul debito «si stabilizzano» e la situazione internazionale migliora, questo è quanto ci dice il Governatore Visco. La mancata crescita, certo, peserà sui conti pubblici: l'Italia non centrerà il pareggio di bilancio nel 2013 e forse lo farà nel 2017. Sulle stime oltre il 2013 «c'è incertezza sulla crescita» e solo se l'Italia tornerà a girare, anche i conti pubblici miglioreranno e il governo guidato dal presidente Monti, dopo aver dato rassicurazioni ai mercati, si sta muovendo in questa direzione e ha già fatto molto. Il miglioramento dei conti pubblici italiani dipenderà quindi da quanto l'economia italiana crescerà. Adesso purtroppo siamo in recessione profonda e di crescita non se ne parla nemmeno. Da sola, nonostante i nostri sacrifici non ce la farà mai. L'economia dell'area euro si contrarrà già quest'anno dello 0,3% per tornare a crescere nel 2013 al +0,9%. Un tasso inferiore a quello degli Stati Uniti che realizzeranno quest'anno un +2,1% e nel 2013 accelereranno al 2,4%. L'Italia, dai dati fornitici, sarà sotto la media europea e il 2012 sarà un anno molto molto difficile per tutti. Bisogna augurarsi che con le riforme e gli aggiustamenti di bilancio l'Italia si metterà sulla traiettoria della crescita, che tornerà nel 2013. Se ciò non dovesse verificarsi, vorrà dire che il Governo Monti non è riuscito nel miracolo di rilanciare l'economia italiana e allora ci sarà di nuovo il rischio defoult e con il nostro immenso debito pubblico saremo nelle stesse condizioni della Grecia.



nonnoenio

15 commenti:

  1. @Lorenzo

    l'aumento delle tasse (iva benzina), la reintroduzione dell'ICI (rivalutata e arricchita)lo spostamento dell'età pensionabile (in corsa)di qualche anno, la modifica dell'articolo 18 etc etc per me sono interventi, autoritari senza nessuna possibilità di appello, imposti dall'alto sono "Draconiani" e non scherzetti.

    In caso di defoult si tornerebbe alla lira, gli americani già si divertono (nel loro economic ear game)a fare proiezioni su come diventeremo, su cosa faremo poi. Loro lo sanno o lo prevedono con sicurezza, noi lo possiamo solo immaginare.

    La ripresa non c'è e la cosa mi preoccupa e mi preoccupano sopratutto l'aumento del numero dei disoccupati, come ebbi a dirti negli interventi precedenti quì sul blog.

    Se ci metti che le industriette strozzate dalla crisi chiudono, il quadro della nazione Italia si fa sempre più fosco.

    Questa è una generazione dove i figli che hanno studiato vanno a stare peggio dei padri che li hanno preceduti.

    Gli ideali in cui credevamo, le speranze che noi avevamo sono state spazzate via da un gruppo dirigenziale inadeguato (troppe raccomandazioni) e da una classe politica impreparata (colpa del porcellum che ha innalzato al rango di onorevoli lestofanti, ladri e inquisiti, tutti scelti da un capo).Politici che hanno messo nelle mani di tecnici le nostre sorti, quegòli stessi politici ex dipendenti di banche e lobbies che sono state all'origine di tutti i nostri mali.

    Loro hanno i soldi e mi dirai fanno il cazzo che vogliono, se ne vanno in Cina come prima andavano in Corea e forse domani in India, senza guardare in faccia nessuno inchinandosi solo al dio denaro.

    Facciamo che la 500 e la 600 che la Fiat fa in polonia siano tassate alla stregua di un prodotto fatto all'estero vediamo cosa fanno.Costringiamo, come fanno in Francia o in Germania a produrre in loco. Diamo la preferenza al made in italy. Riprendiamoci il nostro futuro e lottiamo per esso.

    Pretendiamo sopratutto elezioni, elezioni e poi ancora elezioni... Io di Monti, a parte il fatto che mi è sempre stato antipatico, non mi sono mai fidato.

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  2. Dalle mie parti ci sono Enti pubblici che non riescono a pagare gli stipendi. Certo nessuno piangerà per i dipendenti pubblici ma questi a volte sostengono famiglie intere, non lo dimentichiamo. Io comunque faccio il tifo per l'Italia lo stesso.

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  3. pare che la recessione sarà più dura del previsto e per gli italiani il peso del fisco si farà sentire, con una pressione tributaria che volerà oltre il 45% per ben tre anni, con nuovi record assoluti che stracciano il 43,7% segnato nell'anno dell'Eurotassa. Il governo ha aggiornato le sue stime con il Def che è arrivato sul tavolo del Consiglio dei Ministri quasi in contemporanea con il Fondo Monetario Internazionale, che da Washington ha emesso il suo verdetto numerico che condannerebbe l'Italia ad una recessione di due anni. Non siamo messi bene e c'è d'augurarsi che non si vada a finire peggio.

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  4. i soliti le vacanze se le fanno...

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  5. Notizia di oggi per gli impiegati statali : Il ministro: "Spero lo capiscano tutti, anche i sindacati. Riforma a maggio. Si vedrà se il personale riqualificato può essere utilizzato in altri settori. Poi, se non si trovano alternative, c'è il licenziamento. Lo Stato non è un ammortizzatore sociale" E' finita la la pacchia, la pausa cappuccino si fa piu' lunga e senza stipendio, finalmente si comincia a risanare lo stato licenziando gli statali nullafacenti. Potranno poi essere sostituiiti e io consiglio al ministro Griffi da da altrettanti extracomunitari magari a 400 euro senza contributi. Il governo ha tirato l'asso di bastoni. Forza Griffi !

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  6. Beppe Grillo continua a picchiare duro contro i partiti, contro il premier Mario Monti e, novità, contro i sindacati confederali, gemellando idealmente il suo movimento alla protesta dei Cobas. Il comico genovese ieri è andato All'ex Alfa Romeo di Arese a parlare con i lavoratori che dal febbraio dello scorso anno, dopo essere stati licenziati, presidiano l'azienda, la Innova Service, che gestiva il servizio portineria del centro direzionale Fiat, e che ha ceduto il lavoro ad alcune cooperative. Negli spazi dove un tempo si radunavano migliaia di operai, ad attendere Grillo c'erano una sessantina di lavoratori, alcuni con le mogli: «Se dovessimo andare alle elezioni, i partiti sarebbero morti, nessuno voterebbe più Pd o Pdl», ha detto il leader delle cinque stelle raccogliendo il consenso di chi, per tradizione e per condizione sociale ha sempre votato a sinistra. «I partiti - ha aggiunto - o vengono fuori con un soggetto nuovo o spostano le elezioni; ma allora, in quel caso, la gente diventerebbe matta». Secondo Grillo le forze politiche «possono convincere la gente che l'economia sta ripartendo e che Rigor Montis ci porterà fuori dalla crisi solo con sondaggi finti». Grillo, unica speranza di cancellare la vecchia marcia poltica.. Grillo è oggi il migioere strumento disponibile per scardinare la vecchia monnezza poltiica che ci ha travolti e distrutti. Avrà il mio prossimo voto, e poivedrò.....

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  7. @Kylie

    non solo dalle tue parti da noi il vicesindaco ha detto che metà dei dipendenti comunali non si guadagnano nemmeno il 50% dello stipendio e che 5 degli otto dirigenti andrebbero addirittura licenziati. E' durato una settimana, il sindaco l'ha allontanato da responsabile del personale e destinato ad altro incarico... responsabile cimiteraile.

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  8. @Lorenzo

    Il Beppe, comico prestato alla politica o politico di domani? Io dico che se non lo fermano in tempo qaulcosa di poco piacevole per i politicanti di mestiere lo farà. Tanto quelli di mestiere sono un centinaio poco più e lui li martella ogni giorno arringando le pletee di italiani che lo vanno a sentire.Gli altri novecento non contano una minchia perchè sono lacche' e servi dei padroni messi li per fare numero e portarsi a casa un lauto stipendio, frefgandosene di tutto e di tutti, pagati per un alvoro "usurante" schiacciare il pulsante durante le votazioni.

    Beppe, nei suoi comizitti (non sò se chiamarli spettacoli gratuiti)ci dice di ascoltare tutti quelli che hanno idee nuove per portarci fuori dal CAOS, sopratutto quegli economisti che ci invitano a non pagare più il debito pubblico e uscire immediatamente dall'euro. Lui, questa, la considera una ipotesi che si può valutare, dice: «Sono per valutare una seria proposta di rimanere in Europa e, con il minor danno possibile, uscire dall'euro, non pagare il debito pubblico o pagarne solo una parte». Poi, durante un altro suo comizio a San Donato fa l'esempio dell'Ecuador e dell'Islanda che hanno deciso di non pagare. «Non possiamo passare la nostra vita a pagare gli interessi di un debito non fatto da noi ma da loro». E adesso «vogliono saldare il debito pubblico con il patrimonio personale, con la casa». «il paese è morto» con «150 mila aziende chiuse in tre mesi», a criticare «Rigor Montis» e i partiti che ormai sono finiti e lo sanno. Il nuovo partito della Nazione del Terzo Polo? «Gente fuori dalla storia con Casini che si fa un colpo di sole» ai capelli. Rosy Mauro che apre al Movimento 5 stelle e lui che si chiede se sia una minaccia. Il Carroccio? «La Lega andava fatta fuori anni e anni fa, prima che facesse tutto ciò, prima della Padania, manco fosse Ghotam City». D'Alema che lo ha «offeso e continua ad offendere», Formigoni che non dovrebbe piu «fare il presidente di Regione perchè è al quarto mandato e su Vendola. » L'ho aiutato e mi sparerei nei coglioni.

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  9. io credo che ascoltare il grillo o ascoltare qualche avvinazzato che esce dal bar il sabato sera sia più o meno la stessa cosa.
    Forse più divertente il sabato sera...

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  10. Tranquilli, non serve uscire dall'euro, perchè è l'euro stesso che fallirà tra non molto. A quanto pare i nostri INFALLIBILI economi italioti ed europei continuano a dettare soluzioni definitive, salvo poi rettificare e ridare una ricetta vincente. Fino alla smentita seguente. Il nostro sistema economico non regge più, c'è poco da fare. Si tira a campare, fin che si riesce. Punto.

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  11. Bel regalo compagnuzzo Napolitano! Monti prima senatore a vita a spese dei contribuenti poi a capo del governo dei tecnici, sempre pagati da noi. E' proprio un bel regalo, quello che ci ha fatto! Rimarrà indelebile nella storia. In nome di un presunto antifascismo, finito nel 1943, i comunisti hanno narcotizzato il popolo italiano. prima con Amato, poi con il campione di tutte le mortadelle Prodi e da ultimo con il geniaccio della bocconi Monti. Hanno venduto l'italia a poco prezzo. Non so cosa faceva Berlusconi sotto le lenzuola con le sue puttanelle e, non mi interessa e, non interessa alla maggior parte degli italiani, tuttavia, sono certo, certissimo che, lui avrebbe venduto l'Italietta di oggi a un prezzo maggiorato.Comunque da quel giorno caro Napolitano parecchie cosette sono cambiate, si sono risvegliati i sindacati riunendosi, questo si che è un vero miracolo, si stanno risvegliando gli italiani che ricominciano a scendere in piazza osannandoti armati di forconi e bloccando le autostrade tanto che ho la vaga impressione che lo spocchiosetto Monti sia quasi pronto a gettare la spugna. Ancora un paio di colpetti per stenderci definitivamente e poi andrà via accusando partiti e popolo di non avergli dato la possibilità di operare tranquillamente per la nostra crescita. Intanto i ladroni nascosti nei partiti si saranno riposizionati, avranno cambiato casacca e colori e soprattutto si saranno accordati al meglio ricominciare a rubare al fianco dei padroni e prosperare come sempre senza fare niente. Niente illusioni. Non sarà certamente il comico Grillo spacciatosi come uomo nuovo, uomo forte a salvarci. Questa volta, se davvero ci teniamo, tocca a noi tirarci fuori dalle rogne. A ciascuno di noi. Altrimenti solo il Padreterno ci riuscirà.

    Gustavo

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  12. Immaginate di vederli cancellati con un colpo di spugna i debiti dell'Italia. Sì, perché non pagare il debito pubblico non significa solo colpire quei cattivoni delle banche e delle istituzioni finanziarie, ma milioni di piccoli risparmiatori. Secondo il Bollettino di Bankitalia, con dati 2011, il debito pubblico italiano è detenuto per il 56,4% da soggetti italiani e per il 43,4% da soggetti stranieri. Dei primi, per oltre il 12% si tratta di famiglie. Dai Grillo cancelliamo il debito e derubiamo le famiglie

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    1. @ LUANA,
      ti sei dimenticata di citare chi è l'altro detentore del restante 44.4% della quota nazionale del debito pubblico italiano: le banche. Quindi, secondo la teoria di Grillo che, peraltro, prevede l'uscita dall'euro, se si cancellano i nostri debiti, si nazionalizzeranno le banche e si tornerà a stampare moneta. Stampando moneta, i primi che non ci rimetteranno proprio tutto, saranno proprio le "famiglie" che citi. Come successe, d'altromde, in Argentina nel 2001. Argentina per la quale il Fmi, all'annuncio dell'uscita dall'area del dollare di quel Paese, annunciò la catastrofe per lo stesso. Invece... basta guardare a quello che realmente successe, per rendersi conto.

      L'alternativa, comunque, può sempre essere quella di tutelare al 100% quel 12% di famiglie italiane e svendere le vite dei restanti 88% di italiani al Fmi e alla Bce.

      Tu, al punto in cui siamo, che preferisci? Tutelare per quanto possibile quelle famiglie o derubare la nazione intera?

      Perché queste sono le uniche possibilità rimaste, al punto in cui siamo.

      Ciao.

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    2. I fenomeni da baraccone non considerano che l'Italia dovrebbero ridurre parecchio l'imposizione fiscale, per dare fiato ai consumi interni; invece, poiché la crescita bassa ha accresciuto il deficit pubblico, l'Italia è pressata dalla Banca Centrale europea ad adottare l'austerità fiscale. Ossia, l'UE ci obbliga a prendere le misure contrarie a quelle necessarie e proprio quelle che rendono cronico il nostro declino. E la severità fiscale che ci impone l'eurocrazia non ci serve nemmeno ad avvicinarci ai criteri di Maastricht: quando un'economia è debole ed esangue come la nostra, è inevitabile che il debito pubblico cresca. I rincari generalizzati da euro hanno colpito dovunque, ma in Italia di più. Da noi, i consumatori pospongono gli acquisti importanti, aggravando la depressione economica. L'Italia è, secondo la HSBC ovvero la più grossa banca del mondo, il grande perdente: anche perchè le sue produzioni, soprattutto nel tessile e nel manufatturiero sono le più esposte alla competizione cinese, effetto del mercato globalizzato.

      Sempre i fenomeni da baraccone non considerano che la stessa HSBC consiglia per l'Italia l'uscita dall'euro e l'emissione di una "nuova Lira" che significherebbe svalutazione competitiva e riduzione dei tassi d'interesse a breve. Ciò provocherebbe una maggiore spesa interna, accrescendo il PIL italiano in modo sostanziale. Ossia pari al 2% dal secondo anno dall'introduzione della "nuova Lira". Altro vantaggio: i BOT italiani sarebbero ridenominati. Non più nel "forte" euro su cui non abbiamo alcun potere ma nella "debole" Lira su cui avremmo un potere sovrano Il che equivale ad un ripudio parziale del debito e non sarebbe un male. Sempre secondo HSBC l'uscita dell'Italia dall'euro trascinerebbe anche gli altri paesi europei ad adottare una politica di ridefinizione della moneta nazionale e ad abbandonare l'euro.

      Quindi, i fenomeni da baraccone è inutile che si scaldano! Se non lo facciamo noi, prima o poi lo farà la Grecia oppure la Spagna, il Portogallo, l'Irlanda ovvero tutti quegli stati che stanno crollando sotto il peso delle misure richieste dalla Bce. Quindi, se non lo decidiamo noi, prima o poi dovremo farlo perché costretti da altri stati che cadranno!

      Detto questo, sempre i fenomeni da baraccone si vadano a riguardare cosa accadde in Argentina nel 2001 e cosa è accaduto al Regno Unito che non ha voluto adottare l'euro.

      Il problema è il sistema finanziario basato sull'euro e non il debito dei singoli stati sovrani!

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  13. LUANA, dimenticavo: tra le banche, c'è anche una bella fetta del nostro debito detenuta dalla banca della cancelliera tedesca! Quella che, da tutta questa storia, ci sta guadagnando valanghe di soldi e che, appunto, non vuole che il sistema Unione europea venga modificato in termini finanziari. Buffo, vero? Hanno tutti paura, in Europa, del default di Grecia, Italia, Portogallo, Irlanda e, molto presto, pure Francia... però, poi, si scopre che sono proprio banche europee che stanno speculando su quel fallimento! Non ti viene qualche dubbio?

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